Vita e morte di una blatta

 

         Che diamine è quell'affare nero là sotto il lavandino? Chissà se è buono da mangiare? Andiamo un po' a vedere...

         E' da quando sono nato che mi dicono: "Tutto ciò che si trova in giro può essere da mangiare. Tu, nel dubbio, mangia!"

         Ho imparato in fretta. Credo che uno scarafaggio come me faccia bene ad assaggiare un po' di tutto.

         Anche mamma lo diceva sempre. Mi ricordo che un a sera si era arrabbiata perchè non volevo mangiare quella polvere gialla lungo il muro. Ma io avevo appena ingoiato tutto un affare - va' a sapere cos'era - molle, umido, verde ed anche un po' ammuffito. Non era male, ma ero proprio pieno. Mamma l'ha mangiata, quella polvere gialla. Mi ricordo che dopo un attimo ha cominciato a straparlare - forse era ancora arrabbiata con me - poi ha strabuzzato gli occhi, si è girata a gambe all'aria ed è rimasta lì secca.

         Io che ho fatto? Mi sono messo a correre e sono scappato.

         Lo dice sempre papà: "Quando vedi qualcosa di strano, tu corri, scappa, infilati nella fessura più vicina ed esci solo dopo un bel po'!"

         E' in gamba papà. Non per niente è così vecchio. Non so che età abbia, ma è vecchio.

         Chissà dov'è andato? E' qualche notte che non lo vedo. Ora che ci penso quella macchia sulla suola di quella ciabatta l'altro ieri aveva proprio il suo odore.

         Proprio come quest'affare nero sotto il lavandino. Lo stesso odore di Gino, mio fratello.

         Chissà dov'è finito? Ieri sera eravamo qui tutti e due che cercavamo qualcosa da mettere sotto i denti. Abbiamo trovato delle briciole. Ci abbiamo sputato sopra per ammorbidirle un po'. Abbiamo cominciato a mangiare.

         Non è mica arrivato un uomo? - o una donna, non riesco mai a capire - "Scappa!" grido a Gino, e mi metto a correre. Mi infilo sotto la porta, nella crepa del muro, e giù, giù per tubi e mattoni fino al tombino. Mi volto per vedere dov'è Gino e lui non c'è. Chissà dov'è scappato.

         E questo pezzetto nero puzza proprio come lui.

         Ha la forma di una zampa. Non sarà mica mia? Dicono che dobbiamo averne sei. Io non so contare, ma mi sembra di averle tutte.

         Comunque sembra buono.

         Porca miseria, la luce!... Un uomo! - o una donna, non riesco mai a capire - Devo scappare immediatamente.

         Che dice? "Uno scarafaggio, che schifo!"? E no, eh... Che schifo a me?... Non faccio per vantarmi, ma nel mio piccolo...

         Ora mi fermo, mi volto e glie ne dico quattro...

         Sgnéch.

Gianni Marietta